2021
L’annata è iniziata con un inverno mite seppur ricco di precipitazioni anche di carattere nevoso, che hanno garantito un’ottima dotazione idrica rivelatasi essenziale. Nonostante l’annata sia stata caratterizzata da un’importante alternanza climatica, con gelate tardive, temporali, grandinate estive ma anche siccità, abbiamo ottenuto risultati sorprendenti in termini di qualità dell’uva forse anche in virtù della quantità di produzione non eccessiva.
2020
L’annata duemilaventi è iniziata all’insegna di un inverno senza particolari criticità, caratterizzato da temperature miti e poche precipitazioni, specialmente a carattere nevoso. Un’’ottima annata, con punte di eccellenza specialmente sui vini da medio lungo invecchiamento che presentano caratteristiche ideali per raggiungere obiettivi enologici importati.
2019
A differenza della scorsa annata particolarmente precoce, l’annata 2019 sarà ricordata per essersi sviluppata in modo decisamente più consueto.
La possiamo definire tradizionale, con una produzione di qualità nonostante il lieve calo quantitativo rispetto all’anno precedente.
2018
L’annata 2018 si è aperta con un inverno lungo e ricco di precipitazioni che hanno ristabilito la dotazione idrica del suolo che si era affievolita a causa dell’andamento climatico dell’annata precedente. Possiamo affermare che è stata un’annata di stampo tradizionale che ci ha richiesto particolare attenzione nella gestione del vigneto, consentendo di ottenere risultati superiori alle attese di inizio campagna.
2017
L’annata viticola 2017, sarà ricordata per l’andamento climatico caldo ed in modo particolare per le scarse precipitazioni. Si è rilevata una minore resa quantitativa nel vigneto, dato in linea con un’annata dove le precipitazioni sono scarse, con grappoli che alla raccolta hanno presentato acini turgidi con una percentuale mosto – bucce nella media.
2016
La vendemmia 2016 è stata certamente una delle più lunghe, in termini di durata, degli ultimi anni.
I vini sono caratterizzati da un ottimo equilibrio con aromi importanti e un’eccellente struttura, anche se in alcuni casi si registreranno gradazioni alcoliche meno elevate rispetto al 2015. In generale è un’annata dalle caratteristiche significative.
2015
Il 2015 è iniziato con un inverno caratterizzato da abbondanti nevicate che hanno consentito un ottimo approvvigionamento idrico dei terreni.
In generale possiamo affermare senza alcun dubbio, visto anche il grande equilibrio manifestato dai dati di maturazione, che il 2015 è stata una grande annata, da ricordare, come poche altre nella storia.
2014
L’annata 2014 nonostante sia stata una delle più complesse nella gestione del vigneto degli ultimi anni, ha riservato piacevoli sorprese vista la qualità delle uve vinificate dovuta ad un favorevole finale di stagione. Nella zona del Barolo la situazione si presenta assai più variegata rispetto agli ultimi anni anche a causa delle grandinate che hanno interessato a “macchia di leopardo” l’area di produzione.
2013
La vendemmia 2013 sarà ricordata come “vintage”, in quanto le operazioni di raccolta delle uve sono iniziate mediamente con 15 giorni di ritardo rispetto agli ultimi 10 anni, e sono terminate ai primi di novembre con gli ultimi grappoli di nebbiolo raccolti. In particolare, l’inizio del ciclo vegetativo della vite, è stato condizionato dall’avvio stentato della primavera e dalle temperature mediamente basse di marzo ed aprile.
2012
Si è trattato di un’annata non abbondante sotto l’aspetto produttivo, ma partendo da una materia prima eccellente per quanto riguarda l’aspetto fitosanitario e con caratteristiche organolettiche ottime che permetteranno di ottenere vini straordinariamente equilibrati.
2011
La vendemmia 2011 si ricorderà nel tempo come un’annata fuori dagli schemi, infatti è stata molto precoce e con rese in vigneto non eccessive.
L’inverno è trascorso in modo regolare sia per quanto riguarda le temperature che per quanto concerne le precipitazioni che si sono intensificate soprattutto nel mese di marzo (176 mm di media mensile contro i circa 90mm del 2010), determinando una buona disponibilità idrica nel suolo ad inizio campagna.
2010
La campagna vendemmiale è stata caratterizzata da un inverno rigido e particolarmente prolungato visto il protrarsi della stagione fino all’inizio del mese di marzo, cosa abbastanza inusuale rispetto alle ultime annate, ma in media se si considera un arco temporale più lungo. Le abbondanti nevicate, hanno garantito importanti riserve idriche nel terreno, le quali, unite alle temperature rilevate nei mesi di aprile e maggio, hanno favorito un ottimo germogliamento e una buona vigoria da parte di tutti i vitigni della zona.
2009
La campagna agraria del 2009 è iniziata con un inverno caratterizzato da abbondanti nevicate e un inizio di primavera piovoso che hanno garantito un’ottima riserva idrica nel terreno.
Queste riserve sono state di fondamentale importanza nel corso dell’estate scongiurando problemi legati allo stress idrico che poteva verificarsi viste la pressoché nulla piovosità estiva unita al gran caldo specie nella seconda metà di agosto.
2008
L’annata 2008 è stata molto difficile dal punto di vista agricolo e, nello specifico, per la viticoltura. Gli attacchi parassitari, principalmente di peronospora e oidio, hanno creato problemi persistenti a partire da metà maggio per tutto giugno e luglio, con qualche strascico anche nel mese di agosto. I danni, soprattutto dal punto di vista quantitativo, ma per fortuna non da quello qualitativo, sono stati considerevoli.
2007
Le operazioni vendemmiali sono iniziate in con largo anticipo rispetto alla media, e le uve raccolte hanno raggiunto livelli qualitativi al di sopra di ogni aspettativa. L’annata 2007 la si può considerare “anomala” per l’andamento climatico generale, con un inverno particolarmente mite, un’estate non molto calda, con scarse precipitazioni e una vendemmia quantitativamente inferiore rispetto alle medie ma qualitativamente eccellente.
2006
In cantina, al termine delle operazioni di vinificazione, i vini presentano profumi molto complessi, una giusta acidità e gradazioni alcoliche adeguate, caratteristiche in linea con quelle delle ultime grandi annate.
2005
Ad un inverno relativamente mite con precipitazioni contenute ha fatto seguito un inizio primavera con temperature fresche ma scarsi eventi piovosi.
Il 2005 è stato sicuramente meno produttivo rispetto al 2004, con una riduzione, sui valori medi, che si stima attorno al 10%. L’annata 2005, per i nostri vini, in un’ipotetica scala di valori da 1 a 10, si colloca molto vicina all’apice e indicativamente possiamo assegnarli un 8.
2004
Dalle operazioni di vinificazione sono risultati dei vini con profumi molto interessanti e complessi, acidità di giusto valore e gradazioni alcoliche adeguate. L’annata 2004 è trascorsa all’insegna della “normalità”, con un’estate non eccessivamente calda, giuste precipitazioni e una vendemmia lunga e tranquilla, iniziata a metà settembre e conclusasi a fine ottobre, ma con caratteristiche qualitative eccellenti.
2003
Una vendemmia caratterizzata da grande tranquillità, grazie a condizioni climatiche che hanno consentito un ordinato svolgimento della raccolta, nel rispetto dei tempi di maturazione delle singole varietà e dei singoli vigneti.
2002
La vendemmia 2002, non solo in Piemonte, sarà ricordata sia perché ha interrotto un ciclo di annate eccezionali, sia perché le condizioni meteorologiche sono state anomale, causando non pochi problemi all’intera Italia vitivinicola.
2001
I vini a base Nebbiolo delle denominazioni Barolo, Roero e Nebbiolo d’Alba si presentano con gradazioni alcoliche buone, colori intensi, profumi ampi e complessi, buona struttura e buona ricchezza polifenolica. Caratteristiche proprie di vini a cinque stelle, in grado di affrontare con le migliori possibilità di successo il palcoscenico mondiale e di soddisfare i palati più esigenti.
2000
Il cambio di secolo si apre con un’annata intrigante e misteriosa, LeLanghe regalano a tutti gli appassionati un’ annata splendida, invitando tutti ad assaggiare per scoprirne i lineamenti migliori: gradazioni alcoliche elevate, colori intensi, profumi ampi e complessi, ottima struttura e notevole ricchezza fenolica.
1999
Il clima del mese di settembre ha influenzato positivamente il ciclo di maturazione delle uve, che presentavano un buon stato sanitario (limitati attacchi di muffe, buccia sana e spessa). Questa situazione ha permesso un regolare svolgersi delle operazioni vendemmiali, regalando alla Langa un altro piccolo gioiello.
1998
L’annata 1998 ha ripetuto l’andamento climatico già riscontrato nel 1997, aggiungendo anche qualcosa di più e di suo: il caldo si è ancora accentuato come intensità e come durata, regalando alle uve un’alta qualità, belle, sane, esteticamente impeccabili e senza attacchi botritici.
1997
L’anno, iniziato all’insegna del tempo perturbato con freddo pungente e numerose nevicate, dalla terza decade di gennaio ha inanellato fino a maggio un lungo periodo di clima secco e, spesso, con temperature superiori alla media.
1996
Il primo Barolo Tenuta Rocca nasce sotto una buona stella: la vendemmia 1996 è un evento produttivo dai toni qualitativi molto rilevanti. Dal punto di vista organolettico, tutti i vini rossi propongono colori molto ricche e di tonalità molto piacevoli.